La sicurezza sul posto di lavoro è diventata, sopratutto negli ultimi anni, un tema di estrema importanza e su cui la Legge italiana ha emanato una precisa normativa con il D.Lgs. 81/2008, rinnovando la legge 626/1994, affinché i lavoratori venissero tutelati in maniera adeguata. Sono tante le aziende che offrono corsi sulla sicurezza sul lavoro con relativo rilascio dell’attestato. Tuttavia, può succedere che quest’ultimi siano falsi e quindi non validi.

L’attestato è un documento rilasciato da un’azienda o ente di formazione, dopo che il soggetto abbia terminato un percorso formativo sulla sicurezza sul lavoro. Lo scopo di tale documento è quello di certificare che la formazione del soggetto terzo è avvenuta secondo le disposizioni di Legge vigenti, a volte anche in relazione al superamento di una prova d’esame.

Ricordiamo che il Testo Unico in materia di sicurezza sul lavoro prevede che il lavoratore partecipi a questo tipo di corsi di formazione in base al livello di rischio della propria mansione. Per essere considerato valido a livello nazionale, gli attestati di sicurezza devono riportare le seguenti diciture:

  • I dati anagrafici del soggetto formatore;
  • Nome, cognome e codice fiscale del partecipante al corso;
  • Normativa di riferimento;
  • La tipologia di corso seguito, settore di appartenenza e indicazione della durata;
  • Il periodo e il luogo di svolgimento del corso;
  • Firma del responsabile del progetto formativo;
  • Numero (con seriale progressivo) dell’attestato;
  • Ad ulteriore conferma della loro validità, è riportato un QR code che indirizza a una pagina web di conferma.

Attestati falsi: quali sono i rischi?

Formare i propri lavoratori è sia un obbligo che un vantaggio per il datore di lavoro, in quanto avrà così a sua disposizione soggetti efficienti e preparati ad ogni evenienza per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda. In aggiunta di ciò, il corso contribuirà all’identificazione e alla prevenzione dei rischi sul posto di lavoro riducendo incidenti.

Può capitare, tuttavia, che all’interno di alcune aziende il datore di lavoro non offra alcuna formazione ai propri dipendenti e proceda all’acquisto di attestati falsi. I motivi ti tale comportamento, assolutamente sbagliato, possono essere vari: perchè non crede nella formazione, non vuole sottrarre tempo all’attività lavorativa quotidiana, non intende investire denaro in questi determinati corsi.

Ovviamente, come abbiamo visto, tale comportamento è errato e il datore di lavoro che accetta falsi attestati sulla Sicurezza sul Lavoro rischia diverse penali, tra le quali:

  • Arresto fino a quattro mesi e una multa di oltre cinque mila euro per violazione dell’obbligo di formazione prevista dalla Legge. Nel caso in cui la violazione di tale obbligo riguarda più di cinque lavoratori, gli importi saranno raddoppiati. Se i lavoratori non formati superano il numero dieci, gli importi verranno triplicati.
  • Il datore di lavoro rischia di essere denunciato e dovrà rispondere dei reati di lesione colposa o omicidio colposo, a seconda che da un incidente derivi una malattia grave o, nei casi peggiori, il decesso.
  • Il datore di lavoro può essere denunciato dalle autorità territorialmente competenti. La penale riguarda sia il datore di lavoro sia l’ente che ha rilasciato il certificato falso.
  • Le autorità competenti possono richiedere all’ente che ha emesso l’attestato una copia della documentazione per l’emissione della certificazione del percorso formativo.

Come riconoscere un attestato falso

La presenza di tanti corsi che offrono tali attestati, rende più difficile il compito di garantire la validità di un attestato. Negli ultimi anni, infatti, sono sempre più in aumento i casi di attestati veri ma fotocopiati e modificati: cambio dei dati anagrafici ma con gli stessi dati. In questo caso, un modo per verificare la validità dell’attestato in questione, è quello di controllare il numero di rifermento dell’ente che lo ha emesso. Se i dati anagrafici non risultato all’ente, allora si tratta di un falso.

Esistono diversi aspetti da tenere in considerazione per riconoscere se un attestato è vero o falso. Questi aspetti sono:

  • La denominazione dell’ente che ha erogato il corso;
  • I dati anagrafici del partecipante;
  • La normativa di riferimento a cui fa seguito l’obbligo di formazione;
  •  La tipologia di corso da seguire;
  •  La durata del corso;
  • Quando sono state seguite le lezioni;
  • La firma del responsabile dei corsi;
  • Il numero dell’attestato;

Questi sono tutti elementi che servono ad identificare se l’attestato sia riconosciuto legalmente. Dunque, è importante tenere conto di questi elementi affinché si possa riconoscere immediatamente un attestato falso.

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