ISO 45000: Importanza per la Sicurezza sul Lavoro

La sicurezza sul lavoro è una priorità per tutte le organizzazioni che vogliono tutelare la salute e il benessere dei propri lavoratori, prevenire gli infortuni e le malattie professionali, migliorare le prestazioni e la competitività, rispettare la normativa e le aspettative delle parti interessate. Per raggiungere questi obiettivi, è fondamentale adottare un sistema di gestione per la salute e la sicurezza sul lavoro (SSL) efficace e conforme agli standard internazionali.

Oggi, Net Srl vi fornirà informazioni utili in merito ad una norma molto importante nel contesto lavorativo: la norma ISO 45000

La norma ISO 45000

La norma ISO 45000 è la prima norma internazionale che specifica i requisiti per un sistema di gestione per la SSL e fornisce una guida per il suo utilizzo. La norma, pubblicata nel 2018, sostituisce lo standard OHSAS 18001, che era il riferimento più diffuso a livello mondiale per la certificazione dei sistemi di gestione per la SSL. La norma ISO 45000 si basa sul principio del miglioramento continuo e sul coinvolgimento di tutti i livelli dell’organizzazione, dalla direzione ai lavoratori, nella gestione dei rischi e delle opportunità per la SSL.

La norma ISO 45000 segue la struttura ad alto livello (HLS) comune a tutte le norme ISO per i sistemi di gestione, che facilita l’integrazione con altri standard, come la ISO 9001 per la qualità e la ISO 14001 per l’ambiente. La norma ISO 45000 è applicabile a tutti i tipi e le dimensioni di organizzazioni, indipendentemente dal settore di attività, dalla localizzazione e dal numero di dipendenti.

La norma ISO 45000 richiede all’organizzazione di:

  • stabilire una politica e degli obiettivi per la SSL, in linea con il contesto e la strategia dell’organizzazione;
  • identificare e valutare i pericoli e i rischi per la SSL, tenendo conto delle attività, dei processi, dei prodotti, dei servizi, dei lavoratori e delle altre parti interessate;
  • implementare le misure di prevenzione e protezione per eliminare o ridurre i rischi per la SSL, dando priorità al controllo alla fonte, alla progettazione sicura e alla formazione dei lavoratori;
  • monitorare e misurare le prestazioni e l’efficacia del sistema di gestione per la SSL, attraverso indicatori, audit, revisioni e feedback;
  • individuare e correggere le non conformità e le situazioni di emergenza, analizzando le cause e adottando azioni correttive e preventive;
  • promuovere la consultazione e la partecipazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti, garantendo la comunicazione, l’informazione, la formazione e la sensibilizzazione sulle questioni di SSL;
  • valutare le opportunità di miglioramento continuo del sistema di gestione per la SSL, in funzione dei cambiamenti interni ed esterni, delle esigenze e delle aspettative delle parti interessate, dei risultati e delle esperienze.

La norma ISO 45000 offre numerosi vantaggi alle organizzazioni che decidono di implementarla e certificarla, tra cui:

  • migliorare la salute e la sicurezza dei lavoratori, riducendo gli infortuni, le malattie, le assenze e i costi associati;
  • aumentare la soddisfazione, la motivazione e la produttività dei lavoratori, creando una cultura positiva e partecipativa per la SSL;
  • dimostrare il rispetto della normativa e delle buone pratiche per la SSL, evitando sanzioni, contenziosi e danni alla reputazione;
  • accrescere la fiducia e la credibilità nei confronti delle parti interessate, come clienti, fornitori, autorità, sindacati, investitori e società civile;
  • differenziarsi dalla concorrenza e accedere a nuove opportunità di mercato, partecipando a gare e appalti che richiedono la certificazione ISO 45000;
  • integrare la SSL con gli altri aspetti della gestione dell’organizzazione, come la qualità, l’ambiente, la responsabilità sociale e la governance.

La norma ISO 45000 rappresenta, quindi, uno strumento prezioso per le organizzazioni che vogliono migliorare la loro performance in materia di SSL e contribuire a creare un mondo del lavoro più sicuro e salubre.

Altre Considerazioni

Certificare il proprio sistema di gestione per la salute e la sicurezza sul lavoro secondo la norma ISO 45000 è un processo che offre riconoscimenti e vantaggi significativi. La certificazione, affidata a organizzazioni terze accreditate, conferma che il sistema di gestione è conforme agli standard internazionali e funziona in modo efficace. Questo riconoscimento non solo dimostra l’impegno dell’organizzazione verso la sicurezza dei lavoratori, ma può anche aumentare la fiducia delle parti interessate, come clienti, fornitori e investitori.

Inoltre, le certificazioni ISO 45000 possono contribuire a differenziare un’organizzazione dalla concorrenza, fornendo un vantaggio competitivo sul mercato. Molte aziende e organizzazioni, nella selezione di fornitori o partner commerciali, considerano la certificazione ISO 45000 come un requisito essenziale. Questo può aprire nuove opportunità di mercato e consentire la partecipazione a gare e appalti che richiedono standard di sicurezza specifici.

Un aspetto cruciale della norma ISO 45000 sono le valutazioni dei rischi. Attraverso una valutazione approfondita, l’organizzazione può identificare e gestire efficacemente i pericoli associati alle proprie attività, riducendo così il rischio di incidenti e migliorando la sicurezza complessiva. Questa valutazione, integrata nel sistema di gestione, fornisce una base solida per l’implementazione di misure preventive e protettive.

Nel complesso, l’adozione della norma ISO 45000 e la conseguente certificazione rappresentano un impegno concreto per garantire un ambiente di lavoro sicuro e salubre. Questo non solo beneficia la salute e il benessere dei lavoratori, ma contribuisce anche alla reputazione e al successo a lungo termine dell’organizzazione.

Gestire i Rifiuti Aziendali: Normative e Consigli

La corretta gestione dei rifiuti aziendali è un elemento importante per promuovere la sostenibilità ambientale e rispettare le normative vigenti. In questo contesto, l’azienda Net Srl  si pone come esempio virtuoso nell’adottare pratiche responsabili. Questo articolo esplorerà le normative italiane in materia di rifiuti e le strategie consigliate per la gestione sostenibile, con un focus particolare sulle emissioni in atmosfera.

Le Normative sui Rifiuti Aziendali in Italia

In Italia, l’ambito della gestione dei rifiuti aziendali è regolamentato attraverso un quadro normativo robusto e specifico, finalizzato a mitigare l’impatto ambientale e promuovere pratiche sostenibili. La Legge Quadro n. 152/2006 rappresenta un pilastro fondamentale in questo contesto, fornendo linee guida chiare per la gestione dei rifiuti.

Questa normativa definisce le responsabilità degli attori coinvolti nel ciclo di vita dei rifiuti aziendali, stabilendo obblighi e procedure per garantire una gestione responsabile. Un punto cruciale promosso dalla Legge Quadro è l’adozione della raccolta differenziata, un approccio che mira a separare i diversi tipi di rifiuti in modo da facilitarne il riciclo e ridurne l’impatto sull’ambiente.

Parallelamente, il Decreto Legislativo n. 152/2006 amplia il quadro normativo, stabilendo criteri e modalità specifiche per lo smaltimento dei rifiuti. Questo decreto fornisce dettagliate disposizioni operative che le aziende devono seguire per garantire una gestione ambientalmente sostenibile dei propri rifiuti. Esso spazia dalla corretta identificazione e classificazione dei rifiuti alla definizione di procedure per il loro trasporto, stoccaggio e smaltimento finale.

Un aspetto rilevante introdotto da queste normative è l’obbligo di redigere il Piano di Gestione Ambientale (PGA), un documento che le imprese devono elaborare per delineare le strategie adottate per la gestione dei rifiuti. Questo piano include informazioni dettagliate sulla produzione di rifiuti, sulle modalità di raccolta e smaltimento, e sulle azioni intraprese per promuovere la sostenibilità.

Servizi Net Srl e la Gestione dei Rifiuti: consapevole dell’importanza della gestione sostenibile dei rifiuti, ha adottato una serie di misure mirate. La società si impegna attivamente nella raccolta differenziata dei rifiuti, separando materiali riciclabili da quelli non riciclabili. Questo approccio contribuisce non solo a rispettare le normative vigenti, ma anche a ridurre l’impatto ambientale complessivo.

La nostra azienda fornisce diversi percorsi informativi e formative per tutte le realtà lavorative aziendali.

Riduzione delle Emissioni in Atmosfera:

Un aspetto critico della gestione ambientale è la riduzione delle emissioni in atmosfera. Le emissioni possono derivare da varie attività aziendali, come il trasporto dei rifiuti o il processo di smaltimento.

La scelta dei Servizi Net Srl di investire in soluzioni eco-friendly non solo risponde a un obbligo normativo, ma riflette anche una consapevolezza dell’importanza di ridurre l’impronta carbonica complessiva. Affrontare le emissioni in atmosfera è parte integrante di una gestione aziendale sostenibile e rappresenta un impegno tangibile nei confronti della tutela ambientale.

Strategie Consigliate per la Gestione dei Rifiuti Aziendali

  • Audit Ambientale: Effettuare audit ambientali periodici per valutare l’impatto ambientale complessivo dell’azienda e identificare aree di miglioramento.

Gli audit ambientali forniscono un quadro dettagliato delle attività aziendali, consentendo di valutare l’efficacia delle politiche ambientali attuate e di individuare potenziali aree di ottimizzazione. Questo processo non solo assicura la conformità normativa, ma anche la promozione di iniziative proattive volte a ridurre l’impronta ecologica complessiva dell’azienda. Il coinvolgimento in audit ambientali riflette l’impegno di Servizi Net Srl verso la trasparenza e la sostenibilità, fornendo una base solida per miglioramenti continui e per raggiungere gli obiettivi ambientali prefissati.

  • Formazione del Personale: Garantire che il personale sia adeguatamente formato sulla corretta gestione dei rifiuti, promuovendo la consapevolezza e l’adozione di pratiche sostenibili.
  • Riduzione dei Rifiuti alla Fonte: Implementare politiche volte a ridurre la quantità complessiva di rifiuti prodotti, ad esempio attraverso l’ottimizzazione dei processi produttivi. L’ottimizzazione dei processi produttivi non si limita alla riduzione dei rifiuti, ma può anche coinvolgere l’introduzione di materiali riciclati, la progettazione di imballaggi eco-compatibili e l’adozione di pratiche di produzione più efficienti. Net Srl è consapevole che la sostenibilità nella produzione richiede un approccio integrato che consideri l’intero ciclo di vita del prodotto, dalla progettazione alla fine del suo utilizzo.
  • Collaborazione con Fornitori Sostenibili:La promozione di pratiche sostenibili all’interno della catena di approvvigionamento è diventata un elemento chiave per le imprese impegnate nella responsabilità sociale e ambientale. In questo contesto, favorire la collaborazione con fornitori sostenibili rappresenta un pilastro fondamentale per garantire che l’intera catena di fornitura adotti principi di ecosostenibilità.

La collaborazione con fornitori sostenibili offre vantaggi economici a lungo termine, poiché l’adozione di pratiche eco-friendly spesso si traduce in efficienze operative e riduzione dei costi. Questa sinergia tra Servizi Net Srl e i propri fornitori sostenibili non solo contribuisce alla realizzazione degli obiettivi aziendali, ma si inserisce anche in una visione più ampia di sostenibilità a livello settoriale.

La gestione dei rifiuti aziendali è una componente essenziale per il progresso verso una società più sostenibile. Servizi Net Srl emerge come un esempio di impegno verso la sostenibilità ambientale, adottando pratiche consapevoli e rispettando le normative vigenti. La riduzione delle emissioni in atmosfera e la promozione della raccolta differenziata sono passi significativi verso un impatto ambientale positivo. Altri settori possono trarre ispirazione da tali iniziative, contribuendo così a un futuro più sostenibile per tutti.

Rilievi Rumore in Ambiente di Lavoro: Norme e Soluzioni

Il rumore è uno dei principali fattori di rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in quanto può provocare danni all’udito, stress, disturbi del sonno, riduzione della concentrazione e della comunicazione, aumento della pressione sanguigna e del rischio cardiovascolare. Per prevenire e ridurre il rumore negli ambienti di lavoro, è necessario seguire una serie di passaggi, che vanno dalla valutazione dei rischi alla stesura del documento di valutazione dei rischi (DVR), fino alla realizzazione di interventi tecnici e organizzativi, con il supporto sindacale e la formazione dei lavoratori.

Net Srl, vi darà linee guide in merito all’argomento in questione.

La valutazione dei Rischi in Merito al Rumore nel Posto di Lavoro

La valutazione dei rischi da rumore è un obbligo previsto dal Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro (D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.), che recepisce la direttiva europea 2003/10/CE. Essa consiste nell’analisi e nella misurazione dei livelli di esposizione al rumore dei lavoratori, tenendo conto delle caratteristiche dell’attività, delle attrezzature, dei processi, dei locali e degli orari di lavoro. La valutazione dei rischi deve essere effettuata dal datore di lavoro, con il supporto del responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP), del medico competente (MC), del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS) e di eventuali consulenti esterni. La valutazione dei rischi deve essere aggiornata periodicamente o in caso di modifiche significative.

La stesura del documento di valutazione dei rischi (DVR) è la fase successiva alla valutazione dei rischi, ed è anch’essa obbligatoria per tutte le aziende con almeno un dipendente. Il DVR è un documento che riporta i risultati della valutazione dei rischi, le misure di prevenzione e protezione adottate o da adottare, il programma delle azioni di miglioramento, le procedure di attuazione, i ruoli e le responsabilità dei soggetti coinvolti. Il DVR deve essere redatto dal datore di lavoro, in collaborazione con le altre figure professionali già citate, e deve essere consultato e firmato dal RLS. Il DVR deve essere conservato in azienda e messo a disposizione degli organi di vigilanza e dei lavoratori.

La realizzazione di interventi tecnici e organizzativi è la fase operativa per ridurre il rumore negli ambienti di lavoro, in base alle indicazioni del DVR. Gli interventi tecnici possono riguardare la scelta di attrezzature e macchinari meno rumorosi, l’isolamento acustico delle fonti di rumore, l’insonorizzazione dei locali, l’installazione di barriere e schermi fonoassorbenti, l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale (DPI) come cuffie e tappi auricolari. Gli interventi organizzativi possono riguardare la rotazione dei lavoratori, la riduzione dei tempi di esposizione, la modifica degli orari e dei turni di lavoro, la formazione e l’informazione dei lavoratori sui rischi e sulle misure di prevenzione.

Il Supporto Sindacale legato alla Sicurezza sul Lavoro in Merito alla Sicurezza Lavorativa 

Il supporto sindacale legato alla Sicurezza sul Lavoro è un elemento fondamentale per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori esposti al rumore. Il sindacato ha il compito di rappresentare le esigenze e le richieste dei lavoratori, di partecipare alla valutazione dei rischi e alla stesura del DVR, di vigilare sull’attuazione degli interventi, di promuovere la formazione e la sensibilizzazione, di denunciare le eventuali violazioni e di assistere i lavoratori in caso di contenziosi o di malattie professionali. Il sindacato può inoltre stipulare contratti collettivi di lavoro che prevedano clausole specifiche sulla prevenzione e la riduzione del rumore negli ambienti di lavoro.

L’attenzione al rumore negli ambienti di lavoro è essenziale per preservare la salute e la sicurezza dei lavoratori. Tra i rischi associati al rumore sul posto di lavoro, si annoverano danni all’udito, stress, disturbi del sonno, e altri impatti sulla salute fisica e mentale dei dipendenti. È fondamentale, quindi, adottare misure preventive per ridurre tali rischi.

La valutazione dei rischi da rumore rappresenta un passo cruciale. Questo processo coinvolge l’analisi dettagliata dei livelli di esposizione al rumore, considerando vari fattori come le attività svolte, le attrezzature utilizzate e gli orari di lavoro. La valutazione deve essere condotta dal datore di lavoro, in collaborazione con figure chiave come il responsabile del servizio di prevenzione e protezione, il medico competente e il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.

Successivamente, la stesura del documento di valutazione dei rischi (DVR) riporta i risultati della valutazione, le misure preventive adottate e il programma di azioni di miglioramento. Questo documento obbligatorio per tutte le aziende con dipendenti deve essere aggiornato periodicamente o in caso di modifiche significative all’ambiente di lavoro.

Gli interventi tecnici e organizzativi sono la risposta pratica per ridurre il rumore sul luogo di lavoro. Questi possono includere la scelta di attrezzature meno rumorose, l’isolamento acustico, l’utilizzo di barriere fonoassorbenti e l’adozione di dispositivi di protezione individuale. Interventi organizzativi come la rotazione dei lavoratori, la modifica degli orari e la formazione contribuiscono altresì a mitigare gli effetti del rumore.

Il supporto sindacale è di fondamentale importanza per garantire il rispetto delle normative sulla sicurezza sul lavoro e promuovere condizioni lavorative sicure. I sindacati hanno un ruolo chiave nella partecipazione alla valutazione dei rischi, nella stesura del DVR e nell’assicurare l’implementazione di misure preventive. Possono anche stipulare contratti collettivi che includono clausole specifiche sulla prevenzione e riduzione del rumore.

In conclusione, affrontare il problema del rumore nei luoghi di lavoro richiede un impegno collettivo. Solo attraverso una valutazione accurata, l’implementazione di misure preventive e il supporto sindacale costante si possono garantire ambienti di lavoro sicuri e salutari per tutti i dipendenti. La salute e la sicurezza dei lavoratori esposti al rumore devono rimanere una priorità per tutte le parti coinvolte nel mondo del lavoro.

Cosa fare in caso di infortunio sul lavoro

Gli infortuni sul lavoro sono un tema fondamentale ed è necessario che tutto, all’interno di un’azienda o di un’impresa, concorra per salvaguardare la stabilità di un ambiente protetto che possa tutelare i dipendenti nello svolgimento delle proprie mansioni, prevenendo il più possibile il riscontro di incidenti di percorso che potrebbero provocare danni permanenti al lavoratore.

Si tratta di una serie di infortuni differenti tra loro che potrebbero comportare una disabilità, la degenerazione della salute fisica o, nei casi più estremi e irreversibili, la morte del soggetto.

Al fine di scongiurare tali risvolti, sono state applicate nel tempo una serie di norme volte alla salvaguardia e alla tutela dei lavoratori implementando le possibilità delle imprese di far fronte ad ogni necessità tramite lo stanziamento e l’ausilio economico da parte dello Stato: ciò significa che ogni azienda, al pari delle possibilità con le altre, è obbligata a garantire un ambiente di lavoro sicuro che permetta al dipendente di svolgere le proprie attività in totale sicurezza o a riparare con tutte le misure possibili al danno verificatosi che non è stato possibile evitare.

Tra le principali figure che non possono mai mancare all’interno di un’azienda, soprattutto nell’ambiente di imprese che svolgono attività particolarmente pericolose, dev’essere presente un medico preposto a verificare lo stato di salute del lavoratore anche in maniera tempestiva lasciando, in seguito, l’opportuna documentazione relativa alla diagnosi dell’assistito che ha avuto la necessità di avvalersi del suo parere in quanto esperto sanitario.

Infortunio sul Lavoro e le Procedure Correlate

Abbiamo opportunamente compreso, dunque, che le visite mediche sono necessarie e obbligatorie all’interno del contesto lavorativo e che gli eventi legati alla degenerazione della salute di un dipendente devono essere opportunamente segnalati all’autorità preposta alla sorveglianza di tali necessità contestuali.

In merito alla tutela del lavoratore, una volta che l’infortunio è stato opportunamente segnalato, vengono preposte una serie di valutazioni in termini di indennizzo di denaro che vengono date in valore economico in relazione all’entità del danno correlato, nonché tutta una serie di tutele derivate dalla prognosi medica che prevedono delle giornate assicurate al dipendente per riprendersi dall’alterazione fisica causata dall’infortunio.

Infine, è necessario assicurare, in ogni contesto, anche una serie di misure preventive al monitoraggio delle condizioni di salute del lavoratore, in maniera tale che quest’ultimo sia seguito nel migliore dei modi fino a quando i medici non stabiliranno che sarà possibile per lui tornare a lavoro dopo aver recuperato la condizione fisica ideale necessaria ad affrontare le attività lavorative richieste.

Le tutele previste per il lavoratore mirano ad abbracciare al 100% tutti i contesti che riguardano l’attività e anche il raggiungimento della sede stessa di lavoro, comprendendo anche i possibili danni psicologici derivati dallo svolgimento delle mansioni o dal trauma derivato a seguito di un infortunio.

Ciò significa che secondo la considerazione dei possibili fattori di rischio, i lavoratori devono consapevoli di avere a propria disposizione degli strumenti di salvaguardia forti, che comprendono non solo eventuali indennizzi ma anche un percorso riabilitativo e di osservazione costante dello stato di salute del dipendente.

Infortunio sul Lavoro: Cosa può Fare un Dipendente?

Un dipendente ha tutta la facoltà di segnalare alle autorità l’avvenuta complicanza di percorso, ma in primo luogo sarà tenuto a informare il proprio datore di lavoro soprattutto se l’accaduto ha avuto luogo durante il raggiungimento della sede lavorativa.

Se il dipendente che ha riscontrato il danno in sede, quest’ultimo ha opportuna ragione di credere che l’impresa non abbia rispettato le norme basilari relative alla tutela e alla sicurezza, ed sarebbe sua esclusiva facoltà denunciare anche il datore di lavoro stesso.

Bisogna infatti considerare che prima dell’avviamento di qualsivoglia iter lavorativo, le aziende sono tenute a presentare un DVR, ossia un Documento di Valutazione dei Rischi che potrebbero coinvolgere il lavoratore nello svolgimento delle attività previste, del quale bisognerà richiedere l’approvazione da parte delle autorità competenti.

Una volta che il DVR è stato approvato, l’azienda deve attenersi a quest’ultimo nel rispetto delle norme di sicurezza che mirino alla tutela degli addetti ai lavori e il datore di lavoro, il quale ha concorso alla sua stesura, deve prendersi la responsabilità che tutto venga eseguito secondo le regole riportate all’interno del documento attraverso il quale dovrà assicurare obbligatoriamente la presenza di un medico e di un titolare che rappresenti la sicurezza anche a solo scopo preventivo e consultivo.

All’interno dell’ambiente torinese sono molte le realtà che hanno bisogno di assicurarsi un DVR completo di tutte le componenti per assicurarsi che la propria impresa a Torino possa svolgere le proprie attività in sicurezza tutelando anche i dipendenti.

Per questo motivo realtà come l’agenzia sicurezza sul lavoro Net Srl assicurano ad ogni azienda la possibilità di avvalersi dei suoi servizi a fine consultivo per collaudare al meglio i legami con i responsabili della vigilanza e della sicurezza per la redazione di un programma completo e accurato che comprende tutte le valutazioni di rischio e gli strumenti di tutela annessi ai potenziali danni riscontrabili da un evento pericoloso e fortuito.

Le nuove indicazioni del ministero sulla sicurezza sul lavoro

Con il nuovo anno corrente, vengono implementate anche le normative sulla sicurezza sul lavoro: è stimato che sono sempre di più gli incedenti riscontrati negli ultimi anni in sede lavorativa e il Governo ha constatato che fosse necessario apportare delle novità in merito avvalendosi della pubblicazione della nuova Legge di Bilancio 2024.

Ormai è risaputo che per implementare il livello di sicurezza sul lavoro è necessario investire su due fronti: quello delle aziende -o delle imprese in generale- e quello della formazione ai dipendenti, in maniera tale che questi ultimi siano sempre più consapevoli degli strumenti e delle capacità di assumere tutta una serie di comportamenti preposti alla salvaguardia di sé stessi e dei propri colleghi.

In questo caso, Net Srl, azienda torinese, si espone in prima linea per fare in modo che tali regolamenti possano concretizzarsi in una realtà come Torino, mettendo al primo posto la possibilità di attuare ogni contromisura per attivare le procedure propedeutiche alla stabilizzazione delle norme di sicurezza sul lavoro e sulla medicina sul lavoro.

Le norme sulla tutela sul lavoro sono fondamentali per mantenere un occhio di riguardo nei confronti dei lavoratori che, per primi, contribuiscono al valore del bene comune ed è tutto interesse dello Stato tutelare chi rende un servizio al territorio attraverso le attività delle imprese, per creare ambienti di lavoro più sani e sostenibili anche dal punto di vista della salute oltre che a quello della sicurezza.

Proteggere l’erogazione dei servizi resi alla nazione risponde alla necessità di corrispondere i migliori ausili in termini di denaro e di nuove regole precipue al raggiungimento di un miglior prospetto che possa assicurare le giuste linee guida al fine di rendere la sicurezza sul lavoro una certezza per ogni dipendente e per ogni impresa che opera nell’ambito di contesti potenzialmente pericolosi per i dipendenti.

Le Novità sulla Sicurezza sul Lavoro Emanate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

All’interno della nuova Legge di Bilancio del 2024, studiata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sono state emanate una serie di risposte alla necessità della protezione delle famiglie e sono stati potenziati i fondi relativi ai percorsi preparatori in ambito lavorativo anche per quanto concerne la nuova metodologia dell’alternanza scuola-lavoro.

Nel secondo contesto è stato stabilito, all’interno del contesto dello sviluppo dell’apprendimento delle nozioni di base orientate ad acquisire le conoscenze necessarie per svolgere delle mansioni, che l’alternanza scuola-lavoro verrà protetta con una serie di fondi adibititi a rimuovere ulteriori ostacoli circa la funzionalità del sistema: per questo sono stati destinati nuovi investimenti preposti a migliorare la quantità e la qualità dei percorsi di formazione previsti.

Ciò varrà dire che i giovani avranno molte possibilità in più di formarsi e di prepararsi al meglio per i nuovi ambienti lavorativi che li accoglieranno, grazie all’elaborazione di nuovi contesti e fondi che agevoleranno la macchina educativa e professionale.

Un occhio di riguardo, invece, è stato destinato alla salvaguardia delle ripercussioni nelle famiglie della mancanza di vittime sul lavoro causate dalla presenza di amianto o da chi è costretto a subirne le conseguenze fisiche nel tempo: quest’ultimo infatti provoca danni irreversibili alla salute dei polmoni, e sono state numerose le iniziative volte a salvaguardare i lavoratori dal possibile riscontro di tali complicanze.

Considerando la forte pressione relativa ad un tema così sentito e attuale, lo stato ha stabilito la concessione di una serie di indennizzi a chi è vittima di tale degenerazione fisica, permettendo alle vittime di avere accesso alle cure necessarie.

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Sanzia più Fondi per la Sicurezza sul Lavoro

Il quadro annuale si rivela essere particolarmente positivo per dipendenti e imprese in merito alla sicurezza sul lavoro e alla sorveglianza sanitaria specifica, la quale dovrebbe avere luogo di ogni contesto lavorativo.

In questo caso, dunque, il 2024 ha trovato il favore del governo per uno stanziamento di oltre 500 milioni di euro per la tutela della sicurezza negli ambienti di lavoro e non mancano le aziende come Net Srl che si occupano di promuovere la migliore interazione tra imprese, lavoratori e supporto sindacale legato alla sicurezza sul lavoro nel rispetto delle ulteriori regolamentazioni del Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro.

Questi ultimi fondi mirano ulteriormente non solo alla prevenzione e alla salvaguardia dagli infortuni sul lavoro per i dipendenti, implementando la possibilità delle imprese di poter investire sulle strumentazioni utili che possano accrescere la sicurezza all’interno degli ambienti lavorativi potenzialmente meno sicuri, ma aiuta queste ultime a fornire ai lavoratori conoscenze utili di base per la tutela della propria salute attraverso corsi di formazione -obbligatori- e adeguati a raggiungere certi standard di sicurezza.

Si tratta di uno stanziamento di denaro particolarmente esoso il quale però dovrebbe riuscire ad avere degli effetti benefici per le imprese nel raggiungimento di un ambiente cautelativo nuovo per il lavoratore: la sicurezza sul lavoro è un valore da seguire, nel rispetto di tutti coloro che rendono un servizio al territorio nazionale rischiando ogni giorno la propria vita.

Le misure di sicurezza che si devono prendere in un’impresa edile

Le imprese edili hanno la necessità di seguire alcune norme di sicurezza per poter funzionare sia dal punto di vista organizzativo che dal punto di vista legale.

Ogni impresa edile che si rispetti ha il compito di agire secondo norma di legge per fare in modo che vengano abbattuti al minimo tutti i rischi relativi all’incolumità del personale preposto ai lavori, facendo in modo che ogni dipendente sia formato opportunamente al fine di agire secondo le regole precipue alla salvaguardia della propria persona e di quella di tutti gli altri dipendenti che lavoreranno con lui.

In un’impresa edile si lavora in squadra, ma basta un’operazione sbagliata o un ponteggio non a norma per produrre effetti devastanti e potenzialmente fatali: si pensi dunque a tutte le misure di sicurezza preposte ad evitare certi risvolti.

Non si tratta soltanto di proteggere i lavoratori dal rischio di eventuali cadute o dall’utilizzo pericoloso di mezzi pesanti, ma anche di valutare l’area di lavoro al fine di rilevare potenziali materiali tossici presenti sul territorio nel quale si sta operando: significa dunque preservare le attività di un’impresa edile a 360 gradi per fare in modo da creare un ambiente di lavoro affidabile e duraturo, ma soprattutto nel quale i rischi che qualcosa possa andare storto vengano opportunamente abbattuti per quanto possibile.

Impresa Edile e Misure Preventive di Sicurezza: Piano Sicuro

Un’impresa edile dev’essere opportunamente attrezzata per garantire sicurezza e affidabilità in ogni operazione di rilievo: per questo è necessario che vengano sempre effettuate valutazioni rischio preventive che si occupano di formare un corretto metro di giudizio sulla panoramica generale dello stato di rischio di un eventuale lavoro per stilarne un documento concreto e ufficiale dal quale partire per predisporre il giusto iter di lavoro.

Non solo, è necessario elaborare il modo corretto di utilizzare tutte le strumentazioni previste per mantenere la sicurezza nel lungo termine: si pensi all’utilizzo di funi, caschetti, giubbe protettive, visiere ecc.

Importante e propedeutico alla supervisione delle attività quotidiane è sempre quella di stabilire l’operatività di un capocantiere che sia responsabile di ogni movimento, della coordinazione tra gli addetti ai lavori, delle tempistiche di esecuzione e per fare in modo che ognuno rispetti le norme di sicurezza sia nell’utilizzo dei macchinari che nello spostamento senza rischio dei materiali pesanti che devono passare da un punto all’altro del cantiere.

Il cantiere inoltre dev’essere suddiviso in opportuni spazi di sicurezza adibiti a smistare i materiali: si pensi ad esempio alle aree in cui questi vengono raccolti o accatastati, a quelle della lavorazione di questi ultimi e alle zone in cui invece si passa all’operatività dell’edificio.

Non mancano le regole relative ai ponteggi, i quali devono essere costruiti soltanto nel caso in cui vengano effettuati dei lavori che si prolunghino secondo certi criteri: per questa eventualità vengono in aiuto delle imprese edilizie i cosiddetti Piani PIMUS opportuni a fornire le corrette linee guida per montare e smontare i ponteggi necessari per i lavori edilizi, siano essi di tipo provvisorio o fisso.

Impresa Edile: Come Assicurare Davvero la Sicurezza

Per assicurare davvero la sicurezza, un’impresa edile deve fare in modo da stilare gli opportuni programmi di riferimento che prendano in considerazione i fattori di rischio dell’impresa, i Piani PIMUS, e tutto ciò che è necessario per ottenere il nullaosta dal punto di vista legale, compreso il Piano Operativo di Sicurezza e documentazione affine.

Con un’opportuna valutazione delle condizioni di sicurezza, un’impresa edile ha tutte le carte in regola per ottenere le autorizzazioni a procedere con il lavoro; non possono mancare poi i coordinatori alla sicurezza e la presenza di un medico competente convenzionato che si occupi della salute dei dipendenti anche in caso di emergenza.

A tal proposito Net Srl, azienda che si occupa di Sicurezza e Medicina sul Lavoro in prima linea nel settore, offre possibilità di consulenza per piani di sicurezza sul lavoro e sul rinvenimento di un medico competente anche per imprese edilizie, nonché corsi di formazione precipui ad aumentare le capacità dei dipendenti di affrontare casi di rischio.

Indire dei lavori da parte di un’impresa edile non sarà più un problema a Torino, perché Net Srl si prefissa il compito di fornire ausilio a tutti coloro che hanno bisogno di gestire al meglio un piano inizio lavori che sia onnicomprensivo di tutti gli aspetti annessi quali: requisiti di sicurezza, valutazione dei rischi, elaborazione di un piano operativo di sicurezza, nonché corsi di formazione per dipendenti e lavoratori al fine di assicurare un’opportuna preparazione a tutto il personale.

Rendere al meglio all’interno di un’impresa edile significa elaborare i piani migliori per ridurre i fattori di rischio e per preservare l’incolumità di ogni operatore che, all’interno di un cantiere, potrebbe trovarsi di fronte a pericoli che dovrebbero essere opportunamente previsti e per cui è stata preposta, per ognuno di essi, una risposta efficace per l’estinzione o la limitazione del danno.

Cose da Fare Prima di Utilizzare un Macchinario Pesante in Sicurezza

In sede di lavoro, è possibile che i dipendenti abbiano bisogno di sviluppare delle competenze specifiche per ricoprire mansioni necessarie ad utilizzare macchinari pesanti e potenzialmente pericolosi: non utilizzarli in maniera corretta potrebbe portare a dei rischi temibili per l’incolumità non solo di chi ha effettivamente avviato il macchinario in questione ma anche di chi si trova ad operare nell’area contigua al suo raggio d’azione.

In questo caso, Net Srl la quale si occupa di sicurezza e medicina sul lavoro, suggerisce la possibilità di seguire dei corsi sulla sicurezza aziendale certificati che permettano di acquisire le conoscenze utili a limitare i danni e a rendere pronto qualsiasi dipendente ad adottare misure preventive di sicurezza nel momento in cui sia necessario utilizzare dei macchinari pesanti per la risoluzione di un lavoro.

Necessario, sicuramente, seguire un corso correlato alla tipologia di apparecchio del quale è previsto l’utilizzo, per fare in modo che ogni dipendente venga redarguito sui comportamenti sicuri da adottare, sul funzionamento delle strumentazioni salvavita e volto a elaborare un piano preparatorio per l’utilizzo dell’arnese che miri a verificarne la funzionalità contestuale: prima di partire, infatti, è sempre opportuno controllare sempre la strumentazione e appurare l’utilizzabilità del macchinario.

Un altro fattore determinante potrebbe essere la verifica dell’area d’utilizzo non solo per quanto concerne le condizioni con cui essa si presenta, ma stabilendo anche chi sono gli addetti ai lavori che possono permanere nell’area e a regolare le giuste distanze di sicurezza che ogni dipendente dovrebbe mantenere mentre il macchinario viene utilizzato, nonché allestire una corretta segnaletica d’avvertenza che possa aiutare anche visivamente a sondare e a determinare gli spazi più sicuri.

Macchinari Pesanti: Quali sono e Quali Potresti Dover Utilizzare sul Lavoro

I macchinari pesanti potenzialmente pericolosi sono molteplici e variano in accordo con il lavoro di destinazione: per ognuno è bene che vengano seguiti dei corsi di formazione precipui a conoscerne tutte le funzionalità, il campo di utilizzo e soprattutto i rischi annessi.

Secondo questa panoramica, Net Srl si occupa di stabilire il corretto bilanciamento di moduli ben organizzati per corroborare i giusti criteri di valore e di giudizio sull’utilizzabilità di un molteplice numero di macchinari pesanti per fare in modo che ogni dipendente possa accrescere le proprie conoscenze e specializzarsi in materia, abbattendo sensibilmente il rischio di imprevisti potenzialmente fatali.

I corsi attrezzature previsti da Net Srl dimostrano come utilizzare in sicurezza varie categorie di macchinari pesanti quali:

  • Mietitrebbie a ruote, cingoli o semicingolate
  • Escavatori Idraulici e Caricatori Frontali
  • Terne Macchine Movimento Terra
  • Trattori Agricoli o Forestali a cingoli e a ruote
  • Macchine Complesse per la Perforazione
  • Piattaforme Mobili Elevabili senza Stabilizzatori
  • Piattaforme Mobili Elevabili con Stabilizzatori
  • Carroponte
  • Motosega
  • Gru a Bandiera
  • Autoribaltabili a Cingoli
  • Carrelli Elevatori con Conducente a Bordo
  • Gru Installate su Imbarcazioni
  • Pompe per il Calcestruzzo
  • Movimentazione Manuale dei Carichi
  • Pale Caricatrici per Movimento su Terra
  • Rullo Compressore-Compattatore
  • Mezzi d’Opera Scarrabili
  • Carrelli Industriali Semoventi e Carrelli Sollevatori/Elevatori con Braccio Telescopico
  • Macchine Agricole
  • Motor Grader
  • Fresa Finitrice
  • Gru a Torre e Gru a Rotazione
  • Gru per Autocarro
  • Escavatori a Fune
  • Gru Mobile

Maneggiare Macchinari Pesanti: Alcune Regole Generali

Sebbene per ogni macchinario esistano delle regole peculiari e limitatamente orientate previste, ognuno di essi ha dei parametri in comune da attenzionare i quali suggeriscono piani operativi di sicurezza da rispettare caso per caso.

Sebbene, dunque, per ogni macchinario ci siano delle regole differenti tra loro da dover rispettare, vengono fatte per ognuno di essi delle valutazioni concrete che, nella maggior parte dei casi, si riferiscono al controllo dei metri di giudizio che comprendono l’analisi di varie misurazioni tra cui, per l’appunto, velocità, distanza di sicurezza, stato dell’area circostante, tipologie di supporti protettivi, tempistiche di manutenzione e risanamento del macchinario pesante in questione.

Tutti i fattori sopracitati concorrono per abbattere al minimo la pericolosità d’uso e sono sempre il risultato di calcoli accurati.

Formare del personale specializzato non può prescindere dalla conoscenza della legge, la quale di norma regola l’utilizzo dei macchinari pesanti e il comportamento opportuno sia da parte dell’azienda che del dipendente-lavoratore.

In particolar modo l’azienda ha il compito di avvalersi sempre di mezzi sicuri e garantiti, gestire il collaudo dell’apparecchio pesante -che sia meccanico o meno- e regolarne l’opportuna manutenzione nel tempo, a fornire tutto il materiale di supporto preposto alla sicurezza e a supervisionare sul suo effettivo utilizzo e/o deterioramento in caso di eventuale sostituzione.

Dal canto loro, invece, i dipendenti sono tenuti a seguire obbligatoriamente le norme di sicurezza e le regole di fruibilità del macchinario pesante, nonché a verificare lo stato di funzionamento contestuale per valutare se è opportuno procedere con il suo utilizzo nonché prestare la corretta attenzione a tutte le misure preventive e, a seguire, passaggio dopo passaggio, tutte le regole di sicurezza necessarie anche in itinere durante lo svolgimento del lavoro richiesto.

Per un’azienda è sempre necessario fare in modo che i propri dipendenti si formino a dovere per istituire un ambiente lavorativo sano che prevenga il rischio di mettere in pericolo l’incolumità del personale.

Corsi di Formazione alla Sicurezza e Medicina sul lavoro come discipline correlate

Ci si chiede spesso come mai i corsi di Formazione alla Sicurezza e la Medicina sul Lavoro siano discipline così strettamente collegate e perché considerarle come essenziali all’interno delle realtà aziendali.

La tutela psicofisica dei lavoratori in effetti è un aspetto determinante per assicurarsi il buon andamento della propria azienda al di là dell’aspetto pubblico o privato dell’impresa e dai relativi importi economici che registra: optare infatti per soluzioni che possano garantire la corretta formazione dei dipendenti o avvalersi dell’ausilio di un medico di lavoro che faccia le giuste valutazioni periodiche sullo stato di salute del personale, potrebbe essere un buon modo per creare un ambiente lavorativo qualitativamente stabile e per fare sentire i propri impiegati salvaguardati e al sicuro da qualsiasi tipo di rischio prevedibile e non.

Sarebbe il caso di avvalersi di norma del contributo ausiliario di un’attività professionale preposta a saturare la concretizzazione di vari aspetti relativi alla sicurezza sul luogo del lavoro e delle attività sanitarie correlate come Net Srl la quale fornisce non solo consulenze da coordinare caso per caso, ma anche corsi in sede e online relativi alla formazione dei dipendenti, i quali devo essere edotti circa le misure da adottare in caso di emergenza.

Sicurezza e Medicina in azienda

Sicurezza e medicina, come vorremmo fare emergere da questo articolo, sono due discipline inscindibili, comunicanti e contigue tra loro in termini lavorativi e aziendali.

Non a caso la sorveglianza sanitaria come sussidio per il corpo dei dipendenti si rivela essere, anche in termini legali, un’assicurazione per il buon andamento di un’azienda per fare in modo che tutti i lavoratori siano idonei a svolgere determinate mansioni richieste, passando per visite periodiche analitiche che in genere promuovono la valutazione di un buono stato di salute attraverso esami specifici quali analisi del sangue, analisi delle urine, la giusta funzione dell’apparato cardiocircolatorio e molti altri.

Dotarsi di un medico competente che possa elaborare un paradigma di lavoro preposto a tali attività è dunque fondamentale e obbligatorio per quanto concerne il corpo dirigenziale dell’azienda di riferimento.

Secondo normativa di legge infatti, esaminando quanto emanato dal Decreto Legislativo 81 del 2008 avvalersi di un medico esperto che si dedichi a livello specialistico sulla medicina del lavoro è obbligatorio per tutte quelle aziende che prevedono un’alta dose di rischio delle attività che svolge e dei servizi che eroga alla comunità, comprese quelle che si dedicano al trattamento di sostanze tossiche che potrebbero generare rifiuti o radiazioni.

Per un’azienda, pena severe sanzioni, è dunque fondamentale attenersi ai parametri di suddetto decreto e conformarsi agli indici di sicurezza stabiliti sugli ambienti di lavoro.

Formazione dei dipendenti in merito alla sicurezza sul lavoro

Non si tratta solo di medicina o di esperti laureati nel campo determinato: anche i dipendenti hanno un ruolo fondamentale in tal senso all’interno dell’azienda e devono dunque essere resi partecipi di tutte le norme previste in termini di sicurezza e di salute: devono quindi sapere esattamente come svolgere determinate attività, quale sia l’iter organizzativo per attuarle abbattendo al minimo la dose di rischio e sviluppare delle capacità utili nel caso in cui dovessero verificarsi delle emergenze sul luogo di lavoro.

Prevedere all’interno delle azienda delle attività preposte a forgiare le capacità utili anche da parte dei dipendenti condotte soltanto da figure autorizzate e competenti fa sì che entrambe le discipline -medicina e sicurezza- possano in effetti integrarsi alla perfezione fornendo margini utili per la salvaguardia, il controllo, la cura e la messa a punto di abitudini comportamentali da attuare in caso di rischio.

Molte aziende convenzionate di fatto offrono la possibilità ai dipendenti di poter effettuare dei corsi che possano permettergli di operare un pronto intervento anche nel caso in cui dovessero verificarsi delle emergenze relative alla salute.

Uno di questi potrebbe essere di fatto l’insegnamento non solo dei rudimenti, ma di tutto l’apparato di conoscenze teorico pratiche del Primo Soccorso che mira a formare un’equipe specializzata a salvaguardare la salute dei colleghi soprattutto a seguito di eventuali lesioni o ferite riportate durante il lavoro, difficoltà respiratorie oppure ancora deficit cardiaci per cui effettuare un massaggio sul luogo, nonché essere preparati a contattare il medico assegnato per il controllo sanitario e spiegare al meglio la situazione.

Dunque prevenire e saper curare, almeno in un primo momento eventuali infortuni o eventi fisici debilitanti e non prevedibili -e anche potenzialmente fatali- si rivela essere determinante e anche obbligatorio in termini legali per certe aziende, avvalorando di fondo la tesi che Medicina – in merito a prevenzione, controlli e cure- e Sicurezza -in merito allo studio specifico dei potenziali fattori di rischio e delle prime manovre da effettuare in caso di necessità- non possano essere considerate scisse per quanto concerne le attività di lavoro di determinate imprese.

Whistleblowing: come riconoscerlo e normativa vigente

Whistleblowing è un termine anglosassone che fa specifico riferimento, nel linguaggio specialistico aziendale, alla denuncia di irregolarità o illeciti scaturiti da un comportamento non consono da parte di un collega di lavoro, qualunque sia la sua mansione o il suo ruolo all’interno dell’azienda per la quale si lavora.

In genere la situazione contempla la presenza di uno spettatore che si ritrova ad essere testimone di tali attitudini da parte di un collega e che riconosce, secondo le normative emanate relativamente all’eticità del lavoro che svolge, che tali comportamenti potrebbero essere lesivi non solo per la struttura aziendale e per gli organi che la governano, ma anche per l’equilibrio lavorativo sereno che dovrebbe essere alla base delle abitudini di lavoro dei dipendenti, nonché della relativa credibilità e correttezza dell’impresa all’esterno, nei confronti principalmente della clientela.

Si entra così all’interno dell’ambiente tematico della compliance, regolatore ideale della attività aziendale che si occupa del comparto esecutivo dei giusti atteggiamenti di lavoro nel rispetto della morale etica e nell’osservanza della legge dell’ordimento al quale risponde l’impresa per garantirne non solo il buon nome ma anche la reputazione e la correttezza delle attività svolte al suo interno.

Il whistleblower, o colui che si ritrova per svariate ragioni ad essere testimone di attitudini illecite ha -e dovrebbe sempre avere la libertà- di rendere edotto chi di dovere dello svolgimento attivo di tali irregolarità, eppure molti dipendenti sperimentano un sentimento di ritrosia nel farlo per timore di non aver garantito l’anonimato e nella previsione di possibili ritorsioni da parte dei dipendenti che intendono denunciare proprio perché, attraverso la loro segnalazione, questi ultimi potrebbero subire delle ripercussioni irreversibili in merito al proprio stato lavorativo e in alcuni casi anche conseguenze legali di una certa incisività.

A tal fine esistono molte società professionali come NetSrl Sicurezza e Medicina del Lavoro specializzate anche nell’offrire un servizio alle imprese volto a regolare la consulenza whistleblowing con la possibilità di fruire anche di canali sicuri e adespoti che possano accogliere il flusso di trasmissione delle suddette in assoluta sicurezza.

La regolamentazione del Whistleblowing

Il primo tentativo di regolarizzare secondo norma di legge tale pratica è iniziato nel 2012 ma la vera concretizzazione di tutti gli aspetti legali correlati ha trovato accoglimento soltanto nel 2017 e comprende sia le attività di respiro pubblico che le imprese di identità e a conduzione privata.

Le voci legiferanti non richiedono al dipendente che ha effettuato la segnalazione di indagare sulla natura degli illeciti di cui è stato testimone ma di segnalare a chi di dovere, su intenzione solo ed esclusivamente volontaria, chi ha commesso il fatto per poi permettere alle autorità di effettuare le necessarie verifiche sul caso specifico.

Sempre secondo legge, il dipendente che ha avuto il coraggio di esporsi in prima persona e di rendere a conoscenza i responsabili dell’azienda dei comportamenti non conformi da parte di uno o più colleghi, dev’essere tutelato su più livelli garantendo a quest’ultimo non solo l’anonimato ma anche una salvaguardia dalle possibili ritorsioni.

Le figure preposte ad accogliere le segnalazioni sono per le imprese pubbliche l’ANAC o l’RPCTResponsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza-, per l’ambiente privato invece ogni azienda dovrebbe disporre di uno specifico Organo di Vigilanza che possa prendere in carico le disposizioni d’indagine relative a una segnalazione.

Come opera la consulenza whistleblowing

La consulenza di whistleblowing permette alle aziende di avere un valido supporto per mantenere alta la propria compliance ossia tutti quegli aspetti che vengono valutati nel momento in cui si fa il nome di un’azienda i quali devono soddisfare particolari requisiti di adeguatezza, moralità e soprattutto osservanza delle imposizioni di legge relative alla buona creanza nella messa a punto delle attività di cui forniscono servizio.

Spesso, in un’ottica erronea dettata dalle silenti consuetudini che portano ogni dipendente a “farsi il proprio”, i whistleblower sono visti come spioni o come dei dipendenti di troppo che tendono a non voler sottomettersi a determinati tipi di soprusi o dover sottostare a iter attuativi non conformi o illegali.

In questo caso un corpo di consulenza si preoccupa di garantire una sorta di diritto all’oblio di tutti i dipendenti denuncianti garantendo anche una salvaguardia di questi ultimi rispetto a possibili rappresaglie e procedendo anche alla valutazione stress lavoro correlato a cui sono esposti i membri del corpo lavorativo; infine, la legislazione protegge al contempo questi individui da eventuali conseguenze da attribuire una perdita dello status del proprio ruolo all’interno dell’azienda evitando di fatto che questi ultimi vengano inopportunamente licenziati o sanzionati per aver segnalato il vero.

Il whistleblower dovrebbe dunque essere assistito da possibili atteggiamenti di sopraffazione e violenza, nonché dalle minacce sia fisiche che verbali: essi infatti contribuiscono a mantenere di fatto un controllo aziendale e a fare in modo che possa essere custodito un ambiente lavorativo sereno e professionale.

Certificazione ISO 14000: cos’è e perché è così importante

La Certificazione ISO 14000 è un’attestazione rilasciata alle aziende che documenta l’aderenza delle stesse alle regolamentazioni sopranazionali UNI EN ISO 14000 le quali riportano in maniera analitica le direttive di gestione dell’influenza ambientale delle attività d’impresa.

Si tratta di norme di derivazione europea alle quali tutte le tipologie di aziende e società possono aderire su base intenzionale -dunque senza alcun obbligo- per commisurarsi con le disposizioni comunitarie e verificare lo stato di avanzamento delle proprie attività riconoscendo alla tematica del rispetto ambientale una priorità di rilievo.

Negli ultimi anni, l’Unione Europea, avvalendosi del proprio organo di Commissione, ha speso molte energie nella teorizzazione delle norme propedeutiche all’abbattimento delle conseguenze più negative sull’impatto ambientale da parte delle aziende e ha affiancato, alla certificazione ISO 14000, anche l’autenticazione EMAS la quale si basa sulle sue peculiari linee orientative.

La EMAS contempla anche l’obbligo di una trasparenza dovuta dalle imprese al proprio vero interlocutore principale, ovvero il pubblico, il quale dovrebbe essere tenuto a conoscenza del programma di gestione ambientale da parte della stessa.

Eppure le attività di un’azienda per far questo non possono prescindere innanzitutto dalla corretta valutazione delle valutazioni rischio sia per quanto concerne la sicurezza sul lavoro sia per quanto riguarda le eventuali problematiche di salute di chi vi opera all’interno in merito a eventuali emissioni tossiche non conformi a un concept di sostenibilità ambientale.

ISO 14000 e ambiente

ISO è un acronimo che intercetta terminologicamente l’Organizzazione Internazionale di Standardizzazione la quale identifica, con correlata numerologia, l‘ambito specialistico di regolamentazioni settoriali che rivolgono le proprie disposizioni su orientamenti relativi alla condizione ecologica delle imprese e al rispetto di quest’ultima nello svolgimento delle loro attività.

Scendendo nel particolare, ISO 14000 si rivela essere un nome collettivo che sottende la presenza di un macroinsieme di precetti -dall’ISO 14001 a seguire- che scandagliano i comportamenti che dovrebbero tenere insieme i cosiddetti SGA – ossia i Sistemi di Gestione Ambientale-.

Come abbiamo accennato poc’anzi le aziende possono conformarsi a tali regolamentazioni su base del tutto libera, a patto che si impegnino nel raggiungere i requisiti previsti e che si rivolgano ad organizzazioni convenzionate ufficialmente preposte, al conseguimento di questi ultimi, a rilasciare una certificazione 14000 valida come nel caso dell’azienda per la sicurezza sul lavoro Net Srl.

Potrebbe sembrare uno step qualitativo troppo alto che un’azienda, a primo impatto, potrebbe anche pesare di non potersi permettere con la conseguenza di preferire la direzione delle attribuzioni di priorità ad altri aspetti relativi alla gestione aziendale, eppure non è così: la ISO 14000 è un insieme di orientamenti fortemente inclusivo proprio perché nell’ormai meno recente 2015 la Commissione Europea si è impegnata nel raggiungimento di uno scopo più alto, mettendo a punto un piano normativo generale e valido su ampia scala che potesse permettere ad aziende pubbliche, private ed enti locali di potersi uniformare a tali inclinazioni nella maniera più accessibile.

In effetti, le norme ISO 14000 prevedono un programma specifico che sarà poi oggetto delle valutazioni impatto ambientale delle aziende investite dell’autorità di poter rilasciare il titolo adeguato all’azienda che lo ha richiesto.

Il programma ISO 14000

Il programma ISO 14000 prevede la presenza di quattro settori d’azione i quali, se intersecati nel modo corretto, possono permettere a un’azienda di aggiornarsi costantemente, mantenendo sempre la linea costante d’orizzonte di un’idea del rispetto ambientale ben più ampio.

Si tratta di molteplici tipologie di impresa, da quelle chimiche e elettroniche finanche a quelle di tipo nucleare: il programma rimane lo stesso e abbraccia più step consequenziali ai quali le aziende devono attenersi.

Il primo step riguarda la pianificazione delle attività rilevando gli aspetti potenzialmente nocivi di queste ultime nei confronti dell’ambiente per valutare pro, contro e ipotizzare anche possibili soluzioni in merito con conseguente elaborazione delle intenzioni che si proporrà l’azienda per diminuire le conseguenze dell’impatto ambientale scaturito.

A seguito della stesura degli obiettivi principali, si passa alla fase di concretizzazione per definire chi avrà i ruoli esecutivi per il raggiungimento di tali scopi, quali saranno nello specifico le attività da svolgere al fine di formare i dipendenti che lavorano all’interno dell’impresa secondo la medesima direzione e allo stesso tempo curare la divulgazione di essi attraverso la propria dichiarazione ambientale.

Al terzo gradino iniziano le attività di controllo e analisi per verificare, tramite attenti sistemi di osservazione costante quali sono gli iter che funzionano e quali no, cercando di aggiustare eventuali deficit e incentivare un miglioramento costante limando le imperfezioni e riducendo al minimo le attività carenti da cui non emerge alcun implemento valido che permetta di aderire ad una corretta politica di rispetto ambientale.

Infine, un’azienda deve collaudare le sue attività continuando ad agire in tal senso, garantendo un insieme di procedure pulite nel controllo dei vari aspetti delle proprie opzioni: dai corretti processi di smaltimento di determinati materiali fino al controllo delle emissioni nocive, comprendendo anche il trattamento perfezionato – o rettificato- di materiale dannoso e del riciclo di composti inquinanti.