Durante il mese di settembre del 2021, il Governo Italiano ha introdotto tre nuovi decreti in merito alle  manovre anti-incendio, con lo scopo di rinnovare il vecchio Decreto Ministeriale 10 marzo 1998, il quale è stato fino ad ora il punto di riferimento sulle misure di prevenzione e di protezione in caso di incendio sul posto di lavoro.

In questi tre nuovi decreti, che andremo ad analizzare nel dettaglio nel corso del prossimo paragrafo, il Governo Italiano si è concentrato sugli aspetti fondamentali della gestione della sicurezza anti-incendio, che sono i seguenti:

  • gestione della sicurezza anti-incendio in esercizio;
  • gestione della sicurezza anti-incendio in emergenza;
  • idoneità tecnica degli addetti al servizio anti-incendio;
  • corsi di formazione e di aggiornamento anti-incendio per questi addetti al servizio anti-incendio;
  • corsi di formazione e di aggiornamento anti-incendio per i docenti dei corsi anti-incendio.

Nel corso di questo articolo, definiremo quali sono i nuovi decreti sulle manovre anti-incendio e capiremo quali cambiamenti hanno apportato (o apporteranno) questi stessi nuovi decreti.

Quali sono i nuovi decreti sulle manovre anti-incendio

Entriamo nel merito di questi tre nuovi decreti sulle manovre anti-incendio, presentandoli uno per uno e capendo di che cosa trattano nello specifico. Prima di iniziare, però, va detto che questi tre nuovi decreti sono entrati in vigore il 25 settembre 2022 e rappresentano un passo in più rispetto a dove eravamo rimasti in tema di tutela della sicurezza sul lavoro.

Il primo decreto di cui parleremo è il Decreto Ministeriale 1 settembre 2021, che pone la sua attenzione sul controllo degli impianti e dei vari sistemi anti-incendio, utilizzati ovviamente nel contesto lavorativo. Più nello specifico, all’interno di questo Decreto Ministeriale, si fa riferimento alle manutenzioni periodiche da effettuare a tutti i vari sistemi di sicurezza e alle qualifiche e alle certificazioni dei tecnici incaricati di effettuare queste manutenzioni. In ultimo, si danno importanti indicazioni anche per quanto riguarda la sorveglianza di questi stessi sistemi e al registro dei controlli, all’interno del quale vanno riportati tutti i dati relativi alle manutenzioni eseguite.

Il secondo decreto è il Decreto Ministeriale 2 settembre 2021, che riporta come tema principale i criteri della gestione di sicurezza sul lavoro: in questo senso, una particolare attenzione è dedicata alle operazioni da effettuare nel caso in cui si dovesse presentare un’emergenza e, quindi, ai vari aspetti dei piani generali di sicurezza. Un altro aspetto molto importante legato a questo Decreto Ministeriale è quello della formazione e degli aggiornamenti riguardanti le manovre anti-incendio sul luogo di lavoro.

Il terzo e ultimo decreto è il Decreto Ministeriale 3 settembre 2021, che introduce nuovi criteri, in questo caso atti a evitare che un eventuale incendio si verifichi; oltre a questi criteri, ne vengono introdotti anche altri, utili a capire come gestire e limitare le conseguenze di questo eventuale incendio. A questo proposito, è molto importante effettuare tempestivamente una valutazione dei rischi di incendio legati ad un determinato luogo di lavoro.

Quali sono i cambiamenti legati ai nuovi decreti sulle manovre anti-incendio

I cambiamenti legati a questi nuovi decreti sulle manovre anti-incendio sono già stati introdotti in questo articolo, più precisamente nel paragrafo precedente a questo, quando abbiamo descritto ed analizzato le varie novità introdotte proprio da questi decreti. In questo paragrafo, invece, ci dedicheremo ad analizzare più dettagliatamente questi vari cambiamenti.

Il primo di questi cambiamenti che andremo ad analizzare fa parte del Decreto Ministeriale 2 settembre 2021e riguarda la formazione anti-incendio: infatti, con questo decreto, i corsi anti-incendio cambiano nome e vengono ordinati in base al livello di rischio di incendio.

  • Abbiamo l’attività livello 1, che si riferisce a quelle attività in cui il rischio di incendio è relativamente basso.
  • Poi abbiamo l’attività livello 2, in cui troviamo attività con un rischio di incendio più alto.
  • Infine, abbiamo l’attività livello 3, di cui fanno parte tutte quelle attività con il rischio più alto di incendio.

Sempre all’interno del Decreto Ministeriale 2 settembre, si fa riferimento ai corsi di formazione destinati alle varie figure lavorative, ai quali sono state apportate diverse modifiche.

Per quanto riguarda la formazione degli addetti anti-incendio, vengono introdotte diverse novità, tra cui:

  • l’obbligo di aggiornamento ogni cinque anni;
  • lo svolgimento di una prova pratica, a prescindere dal livello dell’attività;
  • la modifica dei programmi dei corsi di formazione e di aggiornamento, che presentano un nuovo nome a seconda del livello di attività a cui sono rivolti.

In ultimo, analizziamo i cambiamenti che riguardano la formazione dei docenti anti-incendio, i quali devono seguire corsi di formazione, atti a formare il resto dei lavoratori. Questi corsi per i docenti sono tenuti dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e hanno termine solo con una prova finale, che include un test scritto e un test orale. I corsi per i docenti, inoltre, si dividono in tre categorie.

  • Corso di tipo A: questo corso è utile ad ottenere l’abilitazione per svolgere i moduli teorici e pratici previsti per la formazione degli addetti anti-incendio.
  • Corso di tipo B: questo corso è studiato per abilitare i docenti alla formazione esclusivamente teorica degli addetti anti-incendio.
  • Corso di tipo C: questo corso, invece, abilita i docenti alla formazione pratica degli addetti anti-incendio.

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