Ormai da quello che ci sembra il lontanissimo febbraio 2020, siamo alle prese con l’emergenza covid e con le varie norme e direttive che ne riguardano il controllo e l’arginamento. Come abbiamo già visto in passato, le direttive sono cambiate più volte nel corso di questi anni: l’utilizzo della mascherina nei luoghi aperti e chiusi, le regole riguardanti il green pass e le varie vaccinazioni, il divieto di assembramenti (specialmente nei luoghi chiusi), la regolarizzazione della sanificazione dei locali pubblici e così via.
Probabilmente, con l’inizio del nuovo anno lavorativo e scolastico, le norme ora vigenti cambieranno ancora: ecco perché in questo articolo vi presentiamo i nuovi protocolli covid, in modo da informarvi e mettervi al corrente dei prossimi cambiamenti.
Per il momento, abbiamo detto addio alle mascherine sia nei luoghi aperti sia in quelli chiusi, come ristoranti, musei, cinema e via dicendo, con l’obbligo di indossarla solamente sui vari mezzi di trasporto, quali autobus, treni e aerei; per quanto riguarda l’igienizzazione delle mani, rimane sempre consigliata, così come è consigliato evitare di toccarsi naso, bocca e occhi; con l’andare dei mesi, abbiamo potuto salutare la certificazione verde, che per mesi abbiamo dovuto presentare sia nei luoghi di piacere che in quelli di lavoro. Ed è proprio sulle nuove norme covid riguardanti i luoghi di lavoro che ci concentreremo nei paragrafi successivi.

Come cambiano i protocolli covid nei luoghi di lavoro

Vediamo come il governo e gli esperti del mondo sanitario hanno pensato di modificare e di aggiornare le misure per continuare a combattere e contrastare il covid all’interno delle aziende, mantenendo così sempre alta la sicurezza sul lavoro a Torino.
• È sempre stato importantissimo e ancora lo sarà evitare gli assembramenti: ecco perché gli ingressi e le uscite di tutti i lavoratori dovranno essere ben suddivisi e contingentati, così da riuscire a non creare assembramenti che potrebbero mettere a rischio la salute di chi lavora e, di conseguenza, di tutta l’azienda.
• I datori di lavoro dovranno occuparsi di rifornire e di distribuire a tutti i lavoratori i vari dispositivi di protezione dall’infezione del covid, in modo tale da marginare il più possibile gli eventuali contagi.
I dispositivi di protezione più funzionali e funzionanti, come ormai sappiamo bene, sono le mascherine, specialmente quelle di tipo FFP2, che ormai utilizziamo o abbiamo utilizzato tutti: per quanto riguarda l’utilizzo di questi dispositivi, il governo si è limitato a consigliare fortemente l’utilizzo. Sarà il datore di lavoro a scegliere se consigliarne o obbligarne l’utilizzo ai suoi lavoratori.
• Sarà sempre di competenza del datore di lavoro anche tenere informati i suoi dipendenti per quanto riguarda possibili rischi di contagi all’interno dell’azienda, cosicché ogni lavoratore possa tenere sotto controllo la propria salute e, conseguentemente, anche quella di tutti i suoi colleghi.
• Per far sì che i lavoratori possano operare in un ambiente sicuro e privo di rischi, sarà necessario anche pianificare una profonda sanificazione del luogo di lavoro, che andrà effettuata ogni giorno.
• Nel caso di lavoratori fragili o in condizioni di momentanea fragilità, dovrà sempre essere loro concessa la possibilità di lavorare da remoto o, come ormai ci siamo abituati a dire, in smartworking.
• Compito del dipendente, invece, sarà quello di controllare il proprio stato di salute e, nel caso in cui contragga il covid o nel caso in cui dovesse riscontrare qualche sintomo collegabile al covid, sarà suo dovere non recarsi sul posto di lavoro per evitare di contagiare i propri colleghi.
Ad oggi, le norme hanno subito queste modifiche e rimarranno tali fino al 31 ottobre 2022, data in cui potranno essere aggiornate a seconda dell’andamento epidemiologico.

Controllo delle norme vigenti: la figura del RSPP

Ma chi si occupa del controllo del rispetto di queste nuove norme e della sicurezza sul lavoro a Torino? Le aziende sono tenute ad assumere una serie di professionisti, a cui sarà affidato proprio il compito di sincerarsi che tutte le nuove regole e le nuove norme vengano seguite alla perfezione.
Uno di questi professionisti è il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, anche conosciuto tramite il suo acronimo, RSPP. Questa figura può essere rappresentata da un soggetto esterno all’azienda, da uno interno all’azienda o, in certi casi, può coincidere con il datore di lavoro: ciò che è importante, in tutti e tre i casi, per poter ricoprire questo ruolo è aver conseguito il diploma di istruzione secondaria superiore e aver ottenuto la certificazione che li abiliti a questa professione, che può essere riconosciuta solo dopo aver seguito e frequentato i corsi online RSPP. Diversi sono i compiti del RSPP, oltre al controllo del rispetto delle normative vigenti: si occupano anche della formazione dei lavoratori; studiano tutte le novità in merito alla sicurezza sul lavoro, così da poter rielaborare nuovi piani di sicurezza; individuano i possibili rischi e le rispettive misure di sicurezza.

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