A seguito della diffusione della pandemia da Covid-19, la sanificazione degli Ambienti di Lavoro è diventata una procedura indispensabile e necessaria da attuare. Tutti i datori di lavoro sono obbligati ad adottare una serie di misure atte a garantire la pulizia e sanificazione di superfici e ambienti interni a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. Nello specifico, è una procedura che va oltre la pulizia ordinaria e che prevede l’impiego di prodotti adatti e non tossici, riconosciuti dal Ministero della Salute.

Il D.M. 7, n.274/1997 definisce le attività di panificazione come un “complesso di procedimenti e operazioni atti a rendere sani determinati ambienti mediante l’attività di pulizia e/o di disinfezione e/o di disinfestazione ovvero mediante il controllo e il miglioramento delle condizioni del microclima per quanto riguarda la temperatura, l’umidità e la ventilazione ovvero per quanto riguarda l’illuminazione e il rumore”. Quindi, la sanificazione comprende una serie di attività che servono ad eliminare eventuali batteri ed agenti contaminati come la rimozione dello sporco, la detersione, la disinfezione e l’aerazione.

Dunque, la sanificazione di un luogo di lavoro si distingue in pulizia, quando si tratta di una semplice rimozione di polvere sporco vario ad oggetti, superfici ecc utilizzando acqua e prodotti detergenti. Invece, disinfezione si tratta di un’attività che distrugge i microrganismi patogeni su tutte le superficie utilizzando prodotti disinfettanti di natura chimica o attraverso l’impiego di macchine. Questo genera diversi vantaggi, tra i quali: riduce la quantità di batteri e virus; elimina funghi e funghi; toglie cattivi odori e allergeni; abbatte gli inquinanti chimici e biologici; migliora la quantità dell’aria e dell’attività produttiva.

Prima di procedere con la sanificazione, è necessario effettuare una pulizia delle superfici e oggetti con acqua e detergenti neutri. È opportuno disinfettare solo con prodotti ad azione virucida, approvati dal Ministero della Salute secondo le norme in vigore. È necessario garantire sempre un adeguato tasso di ventilazione e ricambio dell’aria per la sicurezza sul lavoro. Affinchè la sanificazione sia valida e venga fatta nel modo corretto, è necessario utilizzare prodotti adatti, autorizzati e registrati come disinfettati ad azione virucida, autorizzati dal Ministero della Salute e verificati dall’Istituto Superiore di Sanità. Pertanto, è importante tenere sotto controllo le diciture delle etichette riportate sui prodotti: dovrà esserci scritto “igienizzanti per gli ambienti”. Di contro, bisognerà evitare di mescolare prodotti diversi tra di loro e sarà necessario indossare dispositivi di protezione individuale (DPI).

Sanificare gli ambienti di lavoro: a chi rivolgersi

Il datore di lavoro che intende procedere a sanificare gli ambienti di lavoro, attraverso la semplice pulizia o igienizzazione, allora dovrà rivolgersi ad un’impresa di pulizia. Per quanto riguarda la sanificazione, invece, quest’ultima dovrà essere effettuata da professionisti del settore, competenti e qualificati a svolgere tale attività che richiede l’uso di attrezzature e prodotti specifici. Consigliamo di affidare questo tipo di attività a ditte esterne, in grado di effettuare una valutazione dei rischi. 

I lavoratori addetti dovranno avere un’adeguata formazione per quanto concerne l’impiego dei dispositivi da impiegare e l’uso dei prodotti specifici. A partire dal 6 aprile 2021 è entrato in vigore un nuovo protocollo anti-contagio Covid-19, per prevenire la diffusione del virus. Tra le varie misure adottate, meritano particolare attenzione quelle dedicate alla pulizia e sanificazione nelle aziende. In particolare, il protocollo approvato prevede una pulizia giornaliera e la sanificazione dei locali e dell’attrezzatura presenti sul posto di lavoro. Inoltre,se all’interno dell’azienda si è verificato un caso di positività da Covid-19, bisognerà procedere alla sanificazione degli ambienti e alla ventilazione delle varie aree.

A fine turno di lavoro, occorre procedere con la disinfezione di schermi, tastiere, mouse con determinati detergenti; nelle aziende con sospetto Covid, oltre la pulizia, sarà richiesta una sanificazione straordinaria degli ambienti. Una volta terminato tutto il processo di sanificazione, è necessario smaltire in maniera adeguata i rifiuti utilizzati (rifiuti pericolosi) come guanti monouso, mascherine, camici ecc ecc. il processo di sanificazione verrà registrato all’interno di un registro, che verrà aggiornato ogni qualvolta venga effettuata la sanificazione.

Per sanificare gli ambienti di lavoro, come abbiamo visto, è richiesto l’uso di particolari prodotti che contengono: ipoclorito di sodio (candeggina o varechina), etanolo o alcol etilico; perossido di idrogeno (acqua ossigenata). Tale sanificazione dovrà avvenire periodicamente, secondo le caratteristiche dell’azienda. Per questo, è bene predisporre tale procedure a persone esperte in grado di valutare la miglior tecnica. Prima di procedere, l’ambiente dovrà essere sgombro in quanto le sostante impiegate, seppur gas naturale impiegato in minime quantità, potrebbe provocare danni alle vie respiratorie di un essere umano. Sarà il datore di lavoro a decidere ogni quanto tempo effettuare la sanificazione degli ambienti di lavoro. Il dipendente potrà effettuare interventi di pulizia della propria postazione o attrezzatura utilizzata con l’impiego, sempre, di prodotti e dispositivi di protezione individuali previste dalla normativa.

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