Lo stress da lavoro correlato è una problematica relativa ai dipendenti e al lavoro, che è in costante e determinante crescita. Ma qual è la definizione dello stress da lavoro correlato? Una definizione di questa problematica ce la dà l’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro), il quale definisce lo stress da lavoro correlato come uno stress legato alle attività lavorative, che si manifesta quando le capacità del lavoratore non sono commisurate all’ambiente lavorativo (o almeno questa è la percezione del lavoratore).

La definizione che l’INAIL ha dato dello stress da lavoro correlato causa, però, qualche problematicità: infatti, sembra che all’interno dello stress da lavoro correlato vengano considerate solamente quelle patologie dovute a fattori di costrittività lavorativa, tagliando fuori tutte quelle derivanti dalle dinamiche relazionali che si instaurano con i datori di lavoro o con i colleghi, le quali sono considerate più comuni e non strettamente connesse con il lavoro.

Inoltre, lo stress da lavoro correlato non rientra nelle categorie delle malattie professionali o delle malattie correlate al lavoro, ma può comunque causare diversi problemi sia di salute psichica sia di salute fisica, specialmente quando dura nel tempo.

Ma quali sono le cause e i sintomi dello stress da lavoro correlato? E come si può eseguire una corretta valutazione del rischio in questo senso? Scopriamolo nei prossimi paragrafi.

Lo stress da lavoro correlato: quali sono le cause e i sintomi

Lo stress da lavoro correlato, specialmente negli ultimi anni, ha destato l’interesse di molti studiosi, soprattutto di quelli esperti nell’ambito della salute e della sicurezza sul lavoro. Attraverso gli studi condotti da questi esperti, si è giunti a comprendere quali possano essere le eventuali cause e gli eventuali sintomi del disturbo dello stress da lavoro correlato.

Iniziamo ad elencare quali potrebbero essere le cause responsabili dello sviluppo dello stress da lavoro correlato. Queste cause, più specificatamente, possono essere divise in due grandi categorie: i fattori relativi al contesto lavorativo e i fattori relativi al contenuto lavorativo.

fattori relativi al contesto lavorativo sono tutti quei fattori collegati alla relazione che l’individuo lavoratore ha con l’organizzazione del lavoro e sono i seguenti:

  • le relazioni interpersonali sul posto di lavoro, che possono tradursi in isolamento, difficoltà a relazionarsi con il proprio superiore, mancanza di rapporti e di supporto sociali, conflitti tra colleghi e così via;
  • la possibilità di una crescita di carriera, che spesso si definisce come una mancanza di evoluzione nella carriera, una mancanza di retribuzione adeguata e una sensazione di insicurezza del proprio impiego;
  • il ruolo del lavoratore, il quale potrebbe sentirsi responsabile per altre persone e il quale potrebbe riscontrare una certa ambiguità di ruolo;
  • il rapporto di interfaccia tra famiglia e lavoro, secondo cui le preoccupazioni derivanti dal proprio contesto familiare influiscono anche sulla propria situazione e organizzazione lavorativa.

fattori relativi al contenuto lavorativo, invece, sono tutti quei fattori collegati alla natura e alle caratteristiche del lavoro. Tra questi, abbiamo:

  • l’orario di lavoro, che può essere molto faticoso e stressante, specie quando organizzato su più turni lavorativi;
  • il carico e il ritmo di lavoro, che può definirsi sovraccarico o sottocarico;
  • l’ambiente e le attrezzature di lavoro, che possono essere di qualità insufficiente (in questo caso, ci si riferisce all’illuminazione, alla ventilazione, alle condizioni igienico-sanitarie e così via).

Per quanto riguarda i sintomi, si dividono in sintomi a livello aziendale e sintomi a livello personale.

sintomi a livello aziendale spesso si traducono in assenteismo generale, problemi di natura disciplinare, episodi di violenza all’interno dell’ambiente lavorativo, scarsa produttività e aumento delle malattie e degli infortuni professionali.

sintomi a livello personale, invece, riguardano maggiormente l’individuo lavoratore e possono toccare la sua sfera emotiva, quella fisiologica e quella comportamentale.

Lo stress da lavoro correlato: la valutazione del rischio

La valutazione dei rischi dello stress da lavoro correlato è essenziale per fare in modo di prevenire le cause scatenanti di questo disturbo, che deve essere combattuto anche mediante la progettazione di vari piani generali di sicurezza.

Concentrandoci sulla valutazione dei rischi per quanto riguarda lo stress da lavoro correlato, è necessario analizzare le quattro fasi di cui si compone.

  • La prima fase è quella propedeutica e consiste con la preparazione e l’organizzazione delle varie attività da svolgere durante la valutazione dei rischi.
  • La seconda fase è quella della valutazione preliminare, il cui scopo è quello di valutare la presenza di episodi sentinella;
  • La terza fase è quella della valutazione approfondita, durante la quale vengono raccolte le esperienze e le percezioni dei lavoratori. Questa fase risulta necessaria solamente nel caso in cui, durante la valutazione preliminare, si sia effettivamente verificata la presenza di episodi sentinella;
  • La quarta e ultima fase è quella della pianificazione degli interventi, attraverso cui verranno studiati e progettati i vari interventi da fare, al fine di evitare che il rischio dello stress da lavoro correlato possa diffondersi.

Recommended Posts