I lavoratori fragili sono una categoria di lavoratori che esiste da sempre, ma che dopo la pandemia legata al Covid-19 hanno ricevuto sicuramente più attenzioni, dal momento che necessitavano di più tutele.

In questo articolo, ci dedicheremo proprio a questo importante tema, cercando di comprendere più nello specifico chi sono i lavoratori fragili e quali sono i diritti e le tutele a loro riservati. Prima di cominciare, però, possiamo già affermare con certezza quale sia stata, specialmente durante la pandemia, la tutela maggiormente messa in pratica per salvaguardare la salute e la sicurezza dei lavoratori fragili: stiamo parlando, ovviamente, dello smart working, la modalità di lavoro da remoto, che però non è applicabile a tutte le mansioni e a tutti i ruoli lavorativi.

Chi, per esempio, lavora all’interno delle fabbriche, chi è tenuto alla presenza in ufficio perché ha a che fare con clienti o fornitori e molte altre categorie di lavoratori, pur non potendo usufruire dello smart working hanno il diritto ad essere tutelati, sia per motivi di salute sia per motivi personali. Nel corso di questo articolo approfondiremo, ovviamente, anche questa importante tematica.

Quindi, non perdiamoci in chiacchiere e iniziamo subito dalla definizione della categoria dei lavoratori fragili.

Chi sono i lavoratori fragili

In prima battuta, la prima definizione di lavoratori fragili o meglio della condizione di fragilità, è stata data dal Ministero della Salute nel corso del 2020: con il termine fragilità, secondo questa definizione, si intende fare riferimento a “”quelle condizioni dello stato di salute del lavoratore/lavoratrice rispetto alle patologie preesistenti che potrebbero determinare, in caso di infezione, un esito più grave o infausto””

I lavoratori fragili vengono definiti, all’interno di un Decreto Legge successivamente emanato dal Ministero della Salutepubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, come quei lavoratori caratterizzati da una “”marcata compromissione della risposta immunitaria””. Per questa categoria di lavoratori, dunque, occorre una particolare attenzione per quello che riguarda il tema della salute e della sicurezza sul lavoro.

Ma a che cosa è dovuta questa marcata compromissione della risposta immunitaria, che caratterizza i lavoratori fragili? Le cause, che devono essere certificate sottoponendosi a determinate e specifiche visite mediche, possono essere le seguenti:

  • trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva;
  • attesa di trapianto d’organo;
  • trapianto di cellule staminali (entro due anni dal trapianto);
  • patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi o mielosoppressivi;
  • terapie a base di cellule T;
  • dialisi e insufficienza renale cronica e grave;
  • immunodeficienze primitive;
  • immunodeficienze secondarie;
  • sindrome da immunodeficienza acquisita (meglio conosciuta come AIDS).

Oltre a tutti i soggetti che presentano queste patologie, sono considerati lavoratori fragili anche coloro che soffrono di almeno tre delle seguenti condizioni patologiche:

  • obesità;
  • scompenso cardiaco;
  • ictus;
  • fibrillazione atriale;
  • cardiopatia ischemica;
  • epatite cronica;
  • diabete mellito;
  • bronco-pneumopatia ostruttiva cronica.

Così come le cause che abbiamo elencato precedentemente, anche per quanto riguarda queste ulteriori patologie è necessario che siano certificate da un medico di Medicina Generale, specializzato in Medicina del Lavoro.

Quali sono i diritti e le tutele riservati ai lavoratori fragili

A questo punto, siamo giunti al momento in cui è necessario approfondire il tema dei diritti e delle tutele destinati e riservati ai lavoratori fragili. Ne elencheremo principalmente due, che sono quelli più applicati, a seconda della mansione lavorativa che si esegue per la propria professione: lo smart working e la sorveglianza sanitaria.

Lo smart working

Lo smart working (al quale ci si riferisce anche attraverso il termine lavoro agile) è stato definito dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali come una particolare modalità di lavoro a tutela dei lavoratori fragili. Più nello specifico, questa modalità di lavoro consente di non avere limiti legati agli orari di lavoro o agli spazi in cui il lavoro stesso si esegue; l’accordo relativo allo smart working, va preso tra il dipendente lavoratore e il datore di lavoro, che nel caso dei lavoratori fragili è tenuto alla tutela della loro sicurezza e della loro salute.

Lo smart working, inoltre, si basa su alcuni principi, che sono quelli della flessibilità, dell’autonomia, dell’auto-organizzazione e della produttività. Questo vale anche nel caso dei lavoratori fragili, a cui è concesso lavorare in modalità da remoto con lo scopo di salvaguardare il loro stato di salute già compromesso.

La sorveglianza sanitaria

La sorveglianza sanitaria, invece, viene definita all’interno del Testo Unico per la Sicurezza sul Lavoro e consiste in quell’insieme di procedure mediche che hanno lo scopo di tutelare lo stato di salute e di sicurezza dei lavoratori, in particolar modo di quelli appartenenti alla categoria dei lavoratori fragili.

Ad occuparsi della sorveglianza sanitaria è il medico competente, conosciuto come Medico del Lavoro, che viene nominato dal datore di lavoro e che ha il compito di effettuare tutti gli opportuni e specifici accertamenti circa lo stato di salute dei lavoratori, anche allo scopo di individuarne una eventuale fragilità.

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